Inizio questo topic perché quando si parla di tradizione in ambito metal non si può non fare riferimento a ciò che ha posto le basi per la diffusione del metallo più schietto in tutto il mondo, al fulcro da cui poi è partita l’enorme ondata di gruppi heavy, trash, power, death, e chi ne ha più ne metta, degli anni 80 e 90.
Stiamo parlando della NWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal), emersa alla fine degli anni 70 e sviluppatasi nei primi anni 80. Sulla scia di “mostri sacri” come Black Sabbath, Deep Purple, Led Zeppelin e Judas Priest, da cui ogni metallaro che si rispetti non può prescindere, i gruppi della NWOBHM hanno saputo combinare le atmosfere oscure e il groove dell’ hard rock degli anni precedenti con l’aggressività e l’impatto diretto derivato dal punk rock degli ultimi anni 70.
Ciò che caratterizza la nwobhm è il fatto che non si cercava di attirare un’ audience copiosa mediante espedienti commerciali, ma i gruppi che ne facevano parte erano rivolti esclusivamente ai fun più dediti dell’heavy metal; questo aspetto lo possiamo ritrovare anche nel black metal dei primi anni 90: chiari riferimenti si trovano nell’ultimo disco dei Darkthrone.
La musica della nwobhm reagiva contro gli artifizi del pop contemporaneo, la complessità, a volte eccessiva, del rock progressivo dei primi anni 80 e l’essere alternativo e “strano” del post punk, alzando il volume degli amplificatori e velocizzando i riff di chitarra che appaiono sporchi, feroci e melodici allo stesso tempo.
Stiamo parlando di gruppi come i primi Iron Maiden, Angel Witch, Saxon, Tygers of Pan Tang, Demon, Diamond Head, Samson, Raven, Tank, Savage, Satan, Quartz, Blind Fury e tanti altri di cui avremo modo di parlare d’ora in avanti.
Molti dei gruppi della nwobhm sono stati sulla scena per brevissimi periodi pur avendo dato vita ad ottimo materiale musicale; spesso e volentieri si tratta solo di demo o di EP e questo rende le loro pubblicazioni tra le più appetibili per i collezionisti di tutto il mondo.
Purtroppo il fenomeno della nwobhm vide presto il proprio declino dal momento che solo pochi gruppi, come Iron Maiden e Saxon, riuscirono a mantenere il successo iniziale e inoltre molti musicisti furono attirati dal fenomeno glam che stava prendendo piede in America grazie, o meglio a causa, del movimento di Los Angeles che ha dato vita a gruppi come Motley Crue e Guns N’ Roses. Del resto il glam è stato sinonimo di soldi e di infinite ondate di grupies disposte a tutto per i loro idoli, quindi è logico che anche i più accaniti metallari si facessero trasportare.
Comunque nel nuovo millennio, grazie all’avvento di internet su scala mondiale, si stanno riscoprendo le radici del metal: ragazzi, compreso me, che avrebbero soltanto potuto sentir parlare di questo olimpo del metal dei primi anni 80, possono ora analizzarne tutte le varie sfaccettature.
E’ anche per questo che molte delle vecchie glorie del metal hanno deciso di proporre al nuovo pubblico alcune reunion delle loro precedenti band, ottenendo a mio parere un notevole riscontro positivo. KEEP ON ROCKING!!!!!
Aspettando anche vostri contributi, inizio col presentare due dei maggiori capolavori della nwobhm, che sicuramente molti di voi conosceranno; si tratta di due album omonimi: IRON MAIDEN e ANGEL WITCH.
Secondo la mia opinione questi due dischi sono totalmente alla pari riguardo sia la composizione, che la tecnica, che la produzione; infatti i “metalhead” dell’epoca erano divisi in due fazioni: pro-Iron Maiden e pro-Angel Witch.
Pubblicato il 14 Aprile 1980, “Iron Maiden” è il primo album completo della band omonima e raggiunse subito il 4° posto delle classifiche inglesi. Il disco uscì nel Regno Unito con la EMI e qualche mese dopo negli States per mezzo della Harvest/Capitol Records. Fu l’unico lavoro degli Iron prodotto da Will Malone; la band, specialmente Steve Harris, criticava la qualità del suono del disco, ma molti funs, compreso me, divennero e sono tutt’ora profondamente attaccati al sound ruvido e aggressivo delle canzoni di questo album. Ruvidità posta ancora più in evidenza dalla voce graffiante e estremamente diretta di Paul Di Anno.
“Iron Maiden” è stato l’unico album della band che vede la presenza alla chitarra di Dennis Stratton.
Focalizzando l’attenzione sulle canzoni vediamo che ognuna di esse rappresenta qualcosa di importante: Prowler è stato il primo pezzo in assoluto scritto dalla band:un corposo speed rock che annuncia che i Maiden stanno inventando qualcosa di nuovo; Remember Tomorrow, in cui si percepisce il bellissimo lato melodico della voce di Paul Di Anno, evidenzia le influenze del prog rock mai negate dalla band;Running Free è stata interamente eseguita al Top Of The Pops per la prima volta in assenza di play-back dopo l’esibizione dei The Who nel 1972:canzone inno alla libertà in una Londra oppressa dalla Tatcher; Phantom Of The Opera rappresenta uno dei classici più amati dai funs del heavy metal; la strumentale Tranylvania evidenzia sin da subito le grandi capacità tecniche della band; Charlotte The Harlot è la prima di una serie di canzoni incentrate sul personaggio fittizio della prostituta Charlotte; Iron Maiden rappresenta ancora oggi il momento in cui la mascotte Eddie sale sul palco durante gli spettacoli dal vivo.
Infine c’è spazio anche per una critica alla società: in Strange World si parla della società contemporanea come “dystopian”, il contrario di utopia; un mondo in cui nessuno si assume le proprie responsabilità e in cui è difficile vedere un volto sorridente.
Pubblicazione originale UK 1980
1. "Prowler" – 3:55 (Harris)
2. "Remember Tomorrow " (Paul Di'Anno, Harris) – 5:27
3. "Running Free" (Di'Anno, Harris) – 3:16
4. "Phantom of the Opera" (Harris)– 7:20
5. "Transylvania" – 4:05 (Harris)
6. "Strange World" – 5:45 /Harris)
7. "Charlotte the Harlot" (Dave Murray) – 4:12
8. "Iron Maiden" – 3:35 (Harris)
Pubblicazione originale US 1980
1. "Prowler" – 3:52
2. "Remember Tomorrow " – 5:27
3. "Running Free" – 3:14
4. "Phantom of the Opera" – 7:05
5. "Transylvania" – 4:06
6. "Strange World" – 5:40
7. "Sanctuary" – 3:12
8. "Charlotte the Harlot" – 4:10
9. "Iron Maiden" – 3:31
Edizione rimasterizzata
1. "Prowler" – 3:56
2. "Sanctuary" – 3:16
3. "Remember Tomorrow" – 5:27
4. "Running Free" – 3:17
5. "Phantom of the Opera" – 7:07
6. "Transylvania" – 4:19
7. "Strange World" – 5:32
8. "Charlotte the Harlot" – 4:12
9. "Iron Maiden" – 3:38
Bonus cd nella riedizione 1995
1. "Sanctuary"
2. "Burning Ambition"
3. "Drifter" (live)
4. "I've Got the Fire" (live)
Lineup
Paul Di'Anno – vocals
Dave Murray – guitar
Dennis Stratton – guitar, backing vocals
Steve Harris – bass guitar, backing vocals
Clive Burr – drums
Il successo dei Maiden crescerà ancora di più con l'uscita del disco successivo Killers e del terrificante, in senso positivo, Maiden Japan che racchiude la ferocia della band dal vivo nel 1981.
Passando a parlare degli Angel Witch, il loro album omonimo di debutto esce nel 1980 sotto l’etichetta Bronze Records ed è unanimemente considerato tra gli episodi più lucidi e riusciti di tutta la NWOBHM: è un concentrato di originalità, ispirazione e di ottime soluzioni musicali e grafiche. Dalla copertina, che rappresenta l’opera di John Martin “The Fallen Angels Entering Pandemonium”, si intuisce il carattere oscuro del disco, incentrato sulle tematiche dell’incubo e dell’occulto, della stregoneria e del mistero, letti, però, in una chiave romantica e passionale.
Queste sensazioni visive vengono accompagnate dalla musica che passa dall’essere solare, aggressiva,veloce e melodica allo stesso tempo (Angel Witch, Atlantis,Confused) all’essere evocativa di “sabbathiana” oscurità, come in Angel of Death e nella strumentale Devil's Tower. Non mancano momenti malinconici e romantici come Sorceres e Free Man. Il testo di White Witch è ispirato ad una paziente del manicomio dove Heybourne (chitarra e voce) era portiere; il pezzo Angel Witch è uno dei più coverizzati dalle metal bands odierne.
Poco dopo l’ uscita dell’EP “Loser” nell’81, Dave Hogg (batteria) e Kevin Skids (basso) lasciano la band e questo ha dato il via ad una moltitudine di cambi di formazione e di sporadiche sempre esibizioni live che, invece di mantenere vivo l’interesse del pubblico, hanno rischiato di sminuire quanto fatto dalla band per il metal.
Track list:
1. "Angel Witch" - 3:25
2. "Atlantis" - 3:42
3. "White Witch" - 4:48
4. "Confused" - 2:52
5. "Sorcerers" - 4:16
6. "Gorgon" - 4:06
7. "Sweet Danger" - 3:07
8. "Free Man" - 4:44
9. "Angel of Death" - 4:52
10. "Devil's Tower" - 2:28
Riedizione del 1990 della Roadrunner con 3 bonus tracks dall' EP Loser
11. "Loser" – 2:50
12. "Suffer" – 3:24
13. "Dr. Phibes" – 2:50
Riedizione del 2000 della Castle Records con ulteriori 3 bonus tracks prese dall' EP Sweet Danger e dalla raccolta Metal For Muthas
14. "Flight Nineteen" – 5:55
15. "Baphomet" – 5:00
16. "Hades Paradise" – 4:39
Riedizione del 2005 con ulteriori bonus tracks registrate dal vivo
17. "Sweet Danger " – 3:13
18. "Angel of Death" - 5:13
19. "Extermination Day" – 3:40
20. "Angel Witch" – 3:31
Lineup
Kevin Heybourne - Guitar, Vocals
Kevin Riddles - Bass
Dave Hogg - Drums
Angel Witch - 1980
Iron Maiden - 1980
Iron Maiden - Killers - 1981
Iron Maiden - Maiden Japan - 1981